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March 15, 2014

Comments

Hattie

I will certainly read this book. Thanks for the recommendation and review.

Hattie

Ouch. The download is $28.00! But I'll look at the free sample, anyway.

Hattie

I bought it anyway. It is too fascinating to pass up.

David

I look forward to your thoughts once you have finished.

Danilo Fabbroni

L’occhio balza, a questo proposito, su di un passo della biografia di Mary Catherine Bateson, figlia di Gregory Bateson e Margaret Mead, fautori dei salti di paradigma innescati dal maremoto sessantottino.
A pagina 8 si legge: «Il mese che ho trascorso in Italia nell’estate del 1983, alla Bellagio Conference and Study Center of the Rockefeller Foundation, è stato il periodo […]».

Ma come?
Si cerca di picconare a morte il Sistema e poi si è ospiti di una Fondazione patrocinata niente di meno che da uno dei più grandi magnati dello stesso Sistema che si vuole abbattere?
Pare evidente che non si muovesse foglia, come si suol dire, nel terreno della cultura progressista senza gli auspici della Fondazione Rockefeller.
Un’altra testimonianza a riguardo la troviamo in La musica per film, di Theodor Wiesengrund Adorno e Hanns Eisler, in prima pagina della prefazione: «Questo libro, nel quale i due autori espongono le comuni esperienze e considerazioni nel campo della musica per film, è stato influenzato da circostanze particolari. Quando Hanns Eisler assunse la direzione del Film Music Project, finanziato dalla Fondazione Rockefeller, era previsto sin dall’inizio di realizzare una specie di rendiconto […]. T.W. Adorno dirigeva la sezione musicale di un’altra indagine della Rockefeller, il Princeton Radio Research Project alla Columbia University».

Inusitato, oseremmo dire “dissonante”, l’aforisma di Adorno dal titolo “Protezione, aiuto e consiglio” in cui scrive: «Occorre guardarsi, soprattutto, dalla ricerca di potenti da cui ci “si può attendere qualcosa”. La prospettiva di futuri vantaggi è il nemico mortale della formazione di rapporti veramente umani […] che non possono mai nascere dall’idea di scopi pratici. Non meno pericolose le ombre del potere […]».
Inusitato anche perché solo ad esaminare, quasi a caso, un suo collega della Scuola di Francoforte, Franz Leopold Neumann, filosofo e giurista tedesco, che si rese famoso con la sua opera Behemoth. Struttura e pratica del nazionalsocialismo, apparsa nel 1942, si lumeggiano, come dire?, prospettive curiosissime.

«Neumann […] entrò nel Board of Economic Warfare come capo consulente, e poco dopo nell’Office of Strategic Services».

Ma non fu il solo.

«Anche Kirchheimer entrò nell’OSS [Office of Strategic Services; N.d.A.] insieme a Marcuse, che aveva da poco terminato Ragione e rivoluzione».

E quanto sopra come si concilia con la sponsorship avuta da Adorno dalla fondazione Rockefeller?
E queste “ombre del potere, pericolose” che cita Adorno, lo tenevano oscurato – un uomo come lui così acrimonioso nel descrivere ed illuminare di una luce spietata tutte le pecche dell’Aufklärung corrente - del tutto sui progetti di eugenetica pan-nazista sponsorizzati da Rockefeller e compagnia?
Forse.
Sebbene si stenti a crederlo. Si stenta a credere alla versione di un uomo così informato e critico su ogni recondita piega del Potere e così ammutolito, afono, ad esempio, sull’«ammirazione e sostegno verso la Germania di Hitler da parte del Movimento per il controllo delle nascite e del Movimento eugenetico. La Federazione Internazionale delle Organizzazioni Eugenetiche, sostenuta da influenti banchieri anglo-americani (come la famiglia Rockefeller), nel Congresso mondiale tenuto nel 1932 delinea […] i programmi sulla razza e sulla popolazione che ci si aspettava fossero realizzati dal movimento nazista.
E fino al 1940 la Birth Control Review continua ad ospitare articoli che plaudono alle leggi naziste sulla sterilizzazione. In particolare, nel numero 4 aprile 1933, presenta con grande enfasi un articolo del professor Ernst Rudin, psichiatra nazista e dal ’32 presidente della Federazione Internazionale delle Organizzazioni Eugenetiche, dal titolo chiarificatore Sterilizzazione eugenetica: un bisogno urgente. Nel documento si chiede una crescente azione per “prevenire la moltiplicazione di cattive razze”.
Per la cronaca, i fondi della famiglia Rockefeller permisero al professor Rudin di aprire a Monaco, nel 1927, il suo Istituto Kaiser Guglielmo per l’Antropologia, l’Eugenetica e la Genetica Umana, che ebbe un ruolo di primo piano nella formulazione delle leggi razziali del 1935 in Germania».

Tutto ciò rimane un mistero. Mistero a cui, riconosciamo, non abbiamo accesso. Forse si tratta di un caso di lingua biforcuta, e di sapiente uso dei due pesi e due misure?

Certo che per essere figlia di cotanti “contestatori-della-società-capitalistica” la ruota alla Bateson le è girata bene se è stata accolta nel seno di una fondazione la quale porta il nome (ed i soldi) di uno dei maggiori tycoon del capitalismo mondiale. Verrebbe lecito chiedersi che vincolo, che connessione di connoisseur, esiste tra tali contestatori e chi li patrocina, sempre che ne esista una, e non fosse invece tutto il frutto di una fortuità.
Mallarmé direbbe che “un colpo di dadi non abolisce il caso”.
Siamo d’accordo con lui. E rimaniam quieti. Ma un istante dopo l’occhio cade su un accenno di Calasso, che recita così: «Come mai questi incontri e coincidenze fra pensatori nemici? Perché di là da tutte le palesi incompatibilità reciproche, essi sono accomunati da qualcosa di ben più profondo, che ci permette di passare dall’uno all’altro come da un nodo all’altro di una stessa rete (di agenti segreti?)…».
Calasso scrive “agenti segreti”. Dato che Calasso non è incline a scrivere cose a vanvera, ci si reitera la domanda di quali coincidenze abbiano portato sugli stessi lidi “pensatori” così distanti almeno all’apparenza, tra di loro.
Coincidenze solo?
Certamente sì.
D’altra parte lasciando ovviamente da parte complottismi d’accatto da quattro soldi, non dovrebbe sorprendere troppo sapere che ad esempio, uno scrittore, o un intellettuale, possa essere un agente prezzolato dalle bande dei servizi segreti.
Per inciso, ad onor del vero, va comunque detto che studiosi della portata di «von Clausewitz, Sun-Tzu e Machiavelli avevano posto in evidenza l’importanza della disinformazione, della tecnica del sospetto e del complotto per indebolire l’avversario».

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